
1 – L’esperienza diretta di quel trascendente mistero e meraviglia, affermata in tutte le culture, che ci spinge ad un rinnovamento dello spirito e ad un’apertura alle forze che creano e sostengono la vita
La prima ovvia fonte dell'Unitarianesimo universalista è l'esperienza personale. Noi crediamo che ciascuno disponga di un preziosissimo tesoro spirituale, e che debbano essere la volontà e l'impegno del singolo a valorizzare e a coltivare questo prezioso seme. Il dialogo nelle nostre congregazioni è dunque ad un tempo la possibilità di condividere l'esperienza unica di ciascuno e la volontà di apprendere e di lasciarsi istruire dall'esperienza dell'altro, di ogni altro. Le condizioni affinché questa piccola magia avvenga sono sostanzialmente due: da un lato il rispetto e la volontà di apertura verso il contributo di ogni fedele, dall'altro un pari impegno a coltivare la propria dimensione spirituale trascendente, vedendo la congregazione come luogo per mettersi in gioco e migliorarsi, senza nascondersi dietro vuote formule retoriche che giustifichino pigrizia, paura e pressapochismo.
2 – Le parole e le azioni di uomini e donne profetici che ci sfidano a confrontare le potenze e le strutture del male con la giustizia, la compassione, e il potere trasformatore dell’amore
Questa fonte apre con una dichiarazione molto importante per il mondo UU: Il male ed il disagio esistono e operano nel mondo. E' una constatazione elementare che volutamente sottrae ad ogni considerazione ulteriore. Compito di un U*U è contrastare questa tendenza o questa presenza con delle risorse che, in maniera altrettanto piana ed elementare, ciascuno di noi sa di possedere: l'amore, la giustizia e la compassione. Nell'accettare questa quotidiana sfida l'essere umano non è solo, ma si può e si deve avvalere dell'esempio, tramandato in parole e azioni, di uomini che non si siano limitati a giustificare l'esistente come un dato e a deresponsabilizzare tranquillamente qualunque persona voglia levarsi di dosso lo scomodo fardello della coscienza, ma che abbiano proposto e vissuto una visione del mondo e della società in cui giustizia e compassione trionfino, facendo leva su un elemento imprescindibile dell'esperienza umana: il potere trasformativo dell'amore, che deve essere quella forza propulsiva che ci porti ad essere ogni giorno più determinati e consapevoli nella realizzazione del progetto spirituale e sociale che intendiamo vivere.
3- La saggezza delle religioni del mondo che ci ispira nella nostra vita etica e spirituale
Gli U*U hanno una consapevolezza fondamentale: i principi che propongono fanno parte di una antropologia spirituale connaturata alle possibilità umane e non sono appannaggio di una singola tradizione. Ciascuna tradizione è vista come il tentativo di coniugare i principi universali con le differenti esigenze storico-culturali e sociali. Essendo espressione del medesimo tentativo, ciascuna tradizione è una approssimazione imperfetta che può e deve imparare molto dalle altre in termini di apertura e di qualità della proposta spirituale. Per questo all'interno delle nostre congregazioni congregazioni il continuo dialogo e confronto, in una prospettiva pratica orientata all'esperienza, è vissuto come momento fondamentale.
4- Gli insegnamenti ebraici e cristiani che ci chiamano a rispondere all’amore di Dio, amando i nostri prossimi come noi stessi
Sebbene a rigor di logica possa essere benissimo ricompresa nella seconda fonte, per l'impatto storico e culturale che essa ha avuto per gli U*U, questa fonte merita una menzione a parte, soprattutto perché è molto difficile ripensare agli insegnamenti dei grandi maestri della tradizione biblica, Mosè e Gesù su tutti, in chiave non dogmatica. E' difficile disporsi a pensare al messaggio indipendentemente dal messaggero ed a sentire nei racconti che ci hanno tenuto compagnia sin da bambini l'eco di una esperienza spirituale di relazione col divino vissuta in una dimensione trascendente che si nutre del rapporto con D_o e con il prossimo, lontano da ogni classismo e da ogni promessa/minaccia apocalittica.
5- Gli insegnamenti umanisti che ci consigliano di seguire la guida della ragione ed accettare i risultati della scienza, e che ci mettono in guardia contro le idolatrie della mente e dello spirito
Proporre una spiritualità nuova significa combattere l'ignoranza di alcune pratiche pseudo-religiose e contrastare una visione retriva e tetra del mondo e della vita, in un impegno profuso in pieno accordo con le scoperte della ragione e della scienza. Ma proporre una spiritualità nuova significa anche impegnarsi in una offerta spirituale che sappia preservare lo spazio della dimensione sacra dell'esperienza umana da ogni comodo tentativo riduzionista perpetrato da un razionalismo eccessivo e dogmatico. Nell'equilibrio dinamico e dialettico tra queste due istanze scorgiamo la dimensione di questa fonte che anima il mondo U*U.
6- Gli insegnamenti spirituali delle tradizioni terra-centriche che celebrano il circolo sacro della vita e ci suggeriscono di vivere in armonia con i ritmi della natura
Questa fonte è animata dalla vivida consapevolezza che, sin dai tempi più antichi, l'esperienza spirituale viene vissuta in una stretta contiguità con la natura, intesa come elemento quotidiano in grado di riflettere Altro e Oltre. Gli U*U si impegnano a recuperare questa spiritualità molto antica, senza banalizzarla, ma anzi lasciando che questo rapporto ancestrale torni a darci significativi suggerimenti spirituali. Ovvio corollario di questa prospettiva è l'impegno ecologista per un utilizzo sostenibile e distribuito delle risorse ambientali.